Per l'opposizione, quella vera, a Formigoni e alle destre.
“La vittoria di Niki Vendola in Puglia, frutto dell’unità a sinistra, parla anche a noi. Mi rivolgo ai simpatizzanti di Sinistra e Libertà, agli elettori dell’Idv: utilizziamo le elezioni regionali per costruire anche in Lombardia un polo autonomo della sinistra”. Così Vittorio Agnoletto, candidato presidente della Regione Lombardia per la Federazione della sinistra, presentandosi alla stampa questa mattina a Milano.
Una candidatura di servizio perché c’è bisogno di sinistra in Lombardia, perché non è possibile sostenere un candidato come Penati se si hanno a cuore i temi della sinistra. Una candidatura che non è la ricerca di una poltrona (Agnoletto ha scelto di non essere anche capolista, dunque non diventerà consigliere), ma la scelta di mettersi a disposizione per ricostruire dal basso un’alternativa, una vera opposizione a Formigoni e ai poteri forti.
Quattro i punti fondamentali su cui Agnoletto svilupperà la sua campagna.
“Primo: il diritto alla salute.
Come medico sono indignato dalla situazione lombarda, dove il 60 per cento degli esami diagnostici si fanno in strutture private, e si inventano interventi chirurgici solo per ottenere rimborsi dalle casse pubbliche. Chiedo il rilancio della sanità pubblica lombarda, propongo sanzioni per i dirigenti delle strutture sanitarie che mantengono lunghe liste di attesa per indirizzare i cittadini verso il privato.
Secondo, il diritto al lavoro.
Siamo la regione che ha perso più posti di lavoro in questo periodo di crisi, e se fosse stato per Formigoni la Innse a quest’ora avrebbe chiuso. Sono necessari più ammortizzatori sociali, che garantiscano anche chi è privo di tutele, come i lavoratori dei call center e tutti i precari. Altro che doppi stipendi in stile Stanca!
Terzo, il diritto allo studio e la difesa della scuola pubblica:
è vergognoso che a Milano si chiuda il liceo Gandhi, unica scuola per studenti-lavoratori, mentre oltre il 90 per cento dei finanziamenti regionali vanno alla scuola privata, a tutto vantaggio dei redditi più alti.
Infine, diciamo no all’Expo, no alla cementificazione del territorio, contro la penetrazione delle mafie negli appalti pubblici, contro la devastazione dell’ambiente; ci impegneremo a fondo nella difesa dell’acqua pubblica anche attraverso il referendum che sosterremo insieme a quello contro il nucleare”.
“Su tutti questi temi – ha concluso Agnoletto – chiedo un confronto pubblico con gli altri candidati presidente. C’è bisogno, in questa Regione, di consiglieri capaci di rendere il Palazzo trasparente con il controllo della società civile, contro ogni tentativo di “inciucio” facilitato dall’accentramento di ogni decisione nelle mani di Formigoni e della Giunta. Consiglieri pronti a contrastare la politica delle destre e di fare l’opposizione che il Pd non vuole fare”.
Una candidatura di servizio perché c’è bisogno di sinistra in Lombardia, perché non è possibile sostenere un candidato come Penati se si hanno a cuore i temi della sinistra. Una candidatura che non è la ricerca di una poltrona (Agnoletto ha scelto di non essere anche capolista, dunque non diventerà consigliere), ma la scelta di mettersi a disposizione per ricostruire dal basso un’alternativa, una vera opposizione a Formigoni e ai poteri forti.
Quattro i punti fondamentali su cui Agnoletto svilupperà la sua campagna.
“Primo: il diritto alla salute.
Come medico sono indignato dalla situazione lombarda, dove il 60 per cento degli esami diagnostici si fanno in strutture private, e si inventano interventi chirurgici solo per ottenere rimborsi dalle casse pubbliche. Chiedo il rilancio della sanità pubblica lombarda, propongo sanzioni per i dirigenti delle strutture sanitarie che mantengono lunghe liste di attesa per indirizzare i cittadini verso il privato.
Secondo, il diritto al lavoro.
Siamo la regione che ha perso più posti di lavoro in questo periodo di crisi, e se fosse stato per Formigoni la Innse a quest’ora avrebbe chiuso. Sono necessari più ammortizzatori sociali, che garantiscano anche chi è privo di tutele, come i lavoratori dei call center e tutti i precari. Altro che doppi stipendi in stile Stanca!
Terzo, il diritto allo studio e la difesa della scuola pubblica:
è vergognoso che a Milano si chiuda il liceo Gandhi, unica scuola per studenti-lavoratori, mentre oltre il 90 per cento dei finanziamenti regionali vanno alla scuola privata, a tutto vantaggio dei redditi più alti.
Infine, diciamo no all’Expo, no alla cementificazione del territorio, contro la penetrazione delle mafie negli appalti pubblici, contro la devastazione dell’ambiente; ci impegneremo a fondo nella difesa dell’acqua pubblica anche attraverso il referendum che sosterremo insieme a quello contro il nucleare”.
“Su tutti questi temi – ha concluso Agnoletto – chiedo un confronto pubblico con gli altri candidati presidente. C’è bisogno, in questa Regione, di consiglieri capaci di rendere il Palazzo trasparente con il controllo della società civile, contro ogni tentativo di “inciucio” facilitato dall’accentramento di ogni decisione nelle mani di Formigoni e della Giunta. Consiglieri pronti a contrastare la politica delle destre e di fare l’opposizione che il Pd non vuole fare”.
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