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martedì 2 marzo 2010

il finanziamento pubblico alla scuola privata


I NUMERI, I TRUCCHI E I
PRIVILEGI, PUBBLICATO IL RAPPORTO 2009

di Luciano Muhlbauer – Consigliere regionale PRC



Il finanziamento pubblico alla scuola privata in LombardiaA guardare i numeri, infatti, al governo regionale non sembra importare molto dei destini della scuola pubblica, visto che nell’anno scolastico 2008/2009 ben l’80% dei fondi regionali per il diritto allo studio è stato destinato in via esclusiva agli studenti delle scuole private, frequentate però soltanto il 9% degli studenti.E lo strumento principale di finanziamento della scuola privata è stato anche quest’anno, come nei sette precedenti, il buono scuola, nel frattempo ri-denominato “dote per la libertà di scelta”. Con questo buono sono stati girati alle scuole private ben 45 milioni nell’anno scolastico 2008/2009 e ne verranno girati oltre 50 milioni in quello 2009/2010. Complessivamente, dal 2001 ad oggi, sono stati così drenati quasi 400 milioni di euro dalle tasche dei contribuenti a quelle della lobby della scuola privata.E pur di poter garantire questo finanziamento privilegiato alla scuola privata, gli uomini di Clnon si vergognano neanche di erogare, in piena crisi economica, un sussidio pubblico a persone che, bontà loro, non ne avrebbero nemmeno bisogno.Infatti, per riuscire nel miracolo poco cristiano di elargire ai due terzi dei 98mila studenti delle private lombarde un sussidio regionale, il governo Formigoni-Lega ha truccato le regole del gioco. Cioè, mentre i genitori degli studenti della scuola pubblica devono esibire il certificato Isee –il riccometro- per poter accedere a un piccolo contributo, i richiedenti il buono scuola godono di un meccanismo inventato ad hoc per loro, denominato “indicatore reddituale”, dove i limiti di reddito sono molto più tolleranti e, soprattutto, dove non si deve dichiarare la propria situazione patrimoniale, sia mobiliare, che immobiliare.E il risultato di questo trucco è tanto stupefacente, quanto indecente, considerato che oltre 4mila beneficiari del buono scuola dichiarano al fisco addirittura un reddito tra 100mila e 200mila euro annui oppure che altri risultano residenti nella zone più prestigiose e costose delle nostre città, come per esempio Galleria Vittorio Emanuele o via Manzoni a Milano.Insomma, lo scandalo che da anni denunciamo, cioè gli sfacciati privilegi della lobby della scuola privata, non solo si rinnova, ma si aggrava, perché il flusso di denaro pubblico alla scuola privata si intensifica proprio nel momento in cui il Governo sta portando l’attacco più pesante alla scuola pubblica, sostenendo che non ci sarebbero più soldi per nessuno.Il nostro dossier rappresenta l’unico rapporto di minoranza sull’argomento esistente in Lombardia e mostra quello che il Pirellone vuole invece nascondere. E faremo di tutto per diffonderlo, perché i cittadini lombardi, anzitutto quelli che non la pensano come noi, possano sapere. Poi, ognuno tragga le sue conclusioni.Da parte nostra, annunciamo sin d’ora che in occasione della discussione del bilancio regionale, il 15 e 16 dicembre prossimi, riproporremo il problema dell’abolizione dei privilegi della scuola privata. E auspichiamo di non essere gli unici.

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