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mercoledì 3 novembre 2010

Podestà sospenda immediatamente l'ordinanza


OBBLIGO DI CATENE A BORDO: MISURA ASSURDA CHE GRAVERA' SULLE TASCHE DEI PENDOLARI

a cura del gruppo provinciale Per un' altra ProvinciaPrc-Pdci

Milano, 3 novembre 2010. Il capogruppo in Provincia di Milano per Lista civica un’Altra Provincia-PRC-PdCI, Massimo Gatti, ha presentato oggi in Provincia, un’interrogazione urgente rivolta al Presidente della Provincia e all’Assessore provinciale alla viabilità con oggetto: “Ordinanza dell’11 ottobre 2010 per l’utilizzo delle gomme invernali o delle catene sulle strade provinciali”.

“Quello voluto dall’Assessore De Nicola e Podestà è un provvedimento del tutto inutile che comporterà un aggravio delle spese per gli automobilisti, per le lavoratrici e i lavoratori pendolari e per le piccole/medie imprese della provincia di Milano, già colpite dagli effetti della crisi in atto. – ha dichiarato Massimo Gatti – Per la sicurezza stradale sarebbe molto più efficace un provvedimento che vieti l’utilizzo di mezzi privati in specificati giorni della settimana o in determinati periodi programmati e comunicati con largo anticipo, incentivando contestualmente il trasporto pubblico locale.

In questo senso ho chiesto a Podestà di sospendere l’ordinanza che prevede l’obbligo di catene a bordo o l’utilizzo di gomme da neve e portare la discussione sul tema in commissione Trasporti e Mobilità. Ho chiesto al Presidente, inoltre, se è stato calcolato l’impatto economico dell’ordinanza sugli automobilisti, sulle lavoratrici e i lavoratori pendolari e sulle piccole/medie imprese della provincia di Milano, nonché sui soggetti provenienti da altre province e circolanti sulle strade provinciali.

Ad oggi, inoltre, sulla prevenzione dei rischi derivanti dalla formazione di ghiaccio e dalle precipitazioni nevose, non è stato attivato nessun coordinamento tra le province confinanti, a partire da quelle di Bergamo e Monza-Brianza, ho chiesto quindi a Podestà di convocare urgentemente un tavolo istituzionale che coinvolga le province confinanti e il Comune capoluogo con quella di Milano, per evitare una situazione di estrema confusione”

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