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giovedì 27 maggio 2010

Manovra finanziaria del Governo, a pagare la crisi saranno lavoratori e pensionati

Il Prc pronto alla mobilitazione

di Gianluca Romeo
Comitato Politico Nazionale PRC

Quella varata in queste ore è una manovra economica che avrà gravi ripercussioni sul tessuto sociale del nostro Paese. Il Prc manifesta la propria assoluta contrarietà alla logica del Governo Berlusconi che vuole “far pagare” la crisi dei mercati internazionali ai lavoratori italiani, mentre speculatori, finanzieri e rendita parassitaria continueranno a produrre indisturbati danni all’economia del Paese ed a produrre crisi cicliche.


Questo Governo, che per molti mesi ha nascosto la reale portata della crisi accusando la sinistra di disfattismo, ora invece chiede duri sacrifici a lavoratori e lavoratrici, pensionati e giovani precari che al contrario andrebbero tutelati dai danni sociali provocati dalla crisi. Del resto se l'ISTAT comunica che il numero dei giovani che in Italia non studiano e non lavorano è triplicato (sono circa 2 milioni), vuol dire che chi ha governato in questi mesi il Paese sostenendo che il peggio era ormai passato, non ha la ben che minima percezione della realtà in cui viviamo.


E’ una vergogna che solo una miserevole parte dei soldi che entreranno nelle casse dello Stato saranno ricavati dai tagli ai costi della politica e dagli stipendi dei manager e dagli sprechi ministeriali; il peso schiacciante dei 24 miliardi di euro della manovra graverà invece direttamente sulle tasche dei redditi medio-bassi e delle famiglie italiane. Questa manovra individua nei lavoratori pubblici e statali, nelle donne e nei precari, i soggetti da spremere per risanare i conti del Paese. Le misure più dure riguardano infatti il congelamento degli stipendi e dei rinnovi contrattuali degli statali per 4 anni, la stretta sui pensionamenti di lavoratori statali ed autonomi, l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne, il blocco del turn-over nella Pubblica amministrazione che andrà a scapito proprio di quelle giovani generazioni già messe in ginocchio dalla crisi. Sono misure devastanti per il Paese.


Nell’opera indiscriminata di macelleria sociale il provvedimento dell’Esecutivo conta di recuperare oltre 12 ml. dai tagli alle Regioni ed Enti locali che inevitabilmente si rifaranno, a loro volta, sulle tasche dei cittadini. Questa parte della manovra finanziaria è un altro modo per mettere ancora più in difficoltà le famiglie italiane, ed è quindi una manovra che aumenterà le tasse ed i tributi locali. Si può parlare ancora di Federalismo quando le Regioni sono viste esclusivamente come territori da spremere e dove continuamente fare cassa? Del resto la pochezza della concezione federale di questa maggioranza si è manifestata palesemente nel varo dei provvedimenti sul federalismo demaniale, che di federale non hanno assolutamente nulla ma sono solo un modo subdolo per svendere il patrimonio dello Stato ai privati. Quale sarà l’ennesima beffa per i lavoratori di questo Paese?


La Federazione della Sinistra è pronta da subito a fare la propria parte ed a sostenere e a costruire insieme con i lavoratori e le lavoratrici una'ampia mobilitazione, a partire dalla più che mai necessaria costruzione di uno sciopero generale contro le politiche antisociali di questo governo.

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