sabato 18 dicembre 2010
COMITATO NO ELIPORTO: APPUNTAMENTI
giovedì 18 novembre 2010
Sabato 20 novembre, ore 15, Manifestazione di solidarietà con i migranti
E LAVORARE ALLA LUCE DEL SOLE!
A settembre del 2009 il governo emette un Decreto legge che permette l'emersione dal lavoro nero solo per Colf o Badanti. Tutti gli altri lavoratori non possono fare domanda.
Questo ha significato che molti immigrati che facevano altri tipi di lavoro (muratori, falegnami, braccianti, ecc) non hanno potuto accedere a questa sanatoria.
Questi lavoratori sono caduti nelle grinfie della malavita. Molti hanno subito vere e proprie truffe organizzate.
NOI VOGLIAMO POTER LAVORAREE VIVERE ALLA LUCE DEL SOLE!
Per questo chiediamo al governo di poter avere un permesso di soggiorno per ricerca occupazione che ci permette di uscire dalla "clandestinità" e di poter avere non solo i diritti che ha ogni cittadino ma anche i doveri.Per questo faremo una manifestazione
SABATO 20 NOVEMBRE ALLE ORE 15.00
partenza dal presidio sotto la torre di via Imbonati (altezza civ 49)
Chiediamo:
1) rilascio del permesso di soggiorno per chi ha subito la "sanatoria truffa";
2) prolungamento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro;
3) rilascio del permesso di soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro in nero o lo sfruttamento sul lavoro;
4) emanazione di una legge che garantisca il diritto di asilo;
5) riconoscimento del diritto di voto per chi vive in Italia da almeno 5 anni;
6) riconoscimento della cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia.
LA BRECCIA DI PISAPIA!
«Una vittoria netta contro le mediazioni centriste»
di Paolo Ferrero
Così come, per uscire dalla grande palude della crisi politica nazionale, proponiamo alle forze che hanno partecipato alla manifestazione del 16 ottobre di costruire un programma comune con cui aprire il confronto con il centro sinistra. Proponiamo di costruire questo programma di sinistra a partire dalla piattaforma della Fiom che tutti condividiamo. La lotta alla precarietà, per la difesa dei contratti collettivi di lavoro, per la redistribuzione del reddito, per la riconversione ambientale dell'economia, per l'acqua pubblica, contro la guerra in Afganistan rappresentano punti condivisi da cui partire. Facciamolo e diamo continuità alla mobilitazione del 16 impegnandoci a sostenere le posizioni su cui quelle centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza.
venerdì 5 novembre 2010
APPUNTAMENTI
ORE 21.00 - CAMERA DEL LAVORO MILANO
Corso P.ta Vittoria, 43 ( Sala Di Vittorio )
mercoledì 3 novembre 2010
Podestà sospenda immediatamente l'ordinanza
“Quello voluto dall’Assessore De Nicola e Podestà è un provvedimento del tutto inutile che comporterà un aggravio delle spese per gli automobilisti, per le lavoratrici e i lavoratori pendolari e per le piccole/medie imprese della provincia di Milano, già colpite dagli effetti della crisi in atto. – ha dichiarato Massimo Gatti – Per la sicurezza stradale sarebbe molto più efficace un provvedimento che vieti l’utilizzo di mezzi privati in specificati giorni della settimana o in determinati periodi programmati e comunicati con largo anticipo, incentivando contestualmente il trasporto pubblico locale.
In questo senso ho chiesto a Podestà di sospendere l’ordinanza che prevede l’obbligo di catene a bordo o l’utilizzo di gomme da neve e portare la discussione sul tema in commissione Trasporti e Mobilità. Ho chiesto al Presidente, inoltre, se è stato calcolato l’impatto economico dell’ordinanza sugli automobilisti, sulle lavoratrici e i lavoratori pendolari e sulle piccole/medie imprese della provincia di Milano, nonché sui soggetti provenienti da altre province e circolanti sulle strade provinciali.
Ad oggi, inoltre, sulla prevenzione dei rischi derivanti dalla formazione di ghiaccio e dalle precipitazioni nevose, non è stato attivato nessun coordinamento tra le province confinanti, a partire da quelle di Bergamo e Monza-Brianza, ho chiesto quindi a Podestà di convocare urgentemente un tavolo istituzionale che coinvolga le province confinanti e il Comune capoluogo con quella di Milano, per evitare una situazione di estrema confusione”
martedì 2 novembre 2010
1° Congresso della Federazione della Sinistra
clicca QUI pre leggere il documento congressuale
La strada delineata della costruzione della Federazione come polo politico autonomo della sinistra costruita a partire dai conflitti sociali, l’offensiva unitaria per costruire una sinistra di alternativa e la proposta del fronte democratico per battere le destre e superare il bipolarismo unito alla indisponibilità ad un accordo organico di governo, sono i tre assi portanti del documento congressuale.
Una proposta che coniuga autonomia politica alla necessità di battere Berlusconi e di superare il sistema bipolare e la seconda repubblica.
Mercoledì 3 novembre si terrà il primo Congresso intercomunale della Federazione della Sinistra, lo scopo è quello di costruire, a partire dai territori, un processo che punti ad unificare le varie forze di sinistra che in modo autonomo si richiamano ad un obiettivo di cambiamento e di una società alternativa, ponendo in primo piano il lavoro e i diritti.
Partito della Rifondazione Comunista – Partito dei Comunisti Italiani – Lista Civica “Un’altra Provincia” – Lavoro e Società – Socialismo 2000
lunedì 25 ottobre 2010
NO ELIPORTO: GRANDE SUCCESSO PER LA BICICLETTATA
domenica 24 ottobre
COMITATO NO ELIPORTO
GRANDE SUCCESSO PER LA BICICLETTATA CONTRO L'ELIPORTO
domenica 24 ottobre 2010
VERSO L’UNITA’ DELLA SINISTRA BRESSESE
Una sorta di pensiero unico, insensibile ad ogni tentativo di approccio critico e ad ogni, sia pur, blando dissenso, ha invaso la coscienza collettiva, inducendo atteggiamenti di rassegnata inerzia.
Il nostro Paese, la nostra Città, non fanno eccezione, anche se nel corpo sociale si intravedono e si muovono forze e pulsioni che lasciano ancora sperare “in un altro mondo possibile”.
Che fare allora?
Anzitutto bisogna partire da un principio di realtà: in questa fase della nostra storia, la Sinistra è culturalmente minoritaria e deve ricercare un nuovo senso, un nuovo linguaggio, ed una nuova identità per contribuire a “contaminare il mondo” con i propri valori.
Parlare di valori significa prendere posizione, senza infingimenti e senza mistificazioni.
Se si parla di lavoro, la Sinistra dice, in maniera chiara e netta, che il “valore del lavoro” è prevalente rispetto al “valore del mercato” e che il valore dell’impresa è direttamente dipendente dall’utilità sociale e dalla qualità del lavoro che se ne ricava e non dai margini di profitto realizzati.
Se si parla di politica fiscale, la Sinistra ha in mente un modello di imposizione progressiva basato sulle ricchezze reali, sulle rendite e sui patrimoni, in grado di movimentare significativi processi di redistribuzione del reddito e di promuovere l’uguaglianza tra gli uomini, di fatto e di diritto.
Se si parla di popoli migranti, la Sinistra ha a cuore la sofferenza del migrante e il bisogno di una integrazione reale, in uno spirito di solidarietà umana e nel rispetto dei principi costituzionali.
Se si parla di tutela dell’ambiente, la Sinistra dice che non si può più procedere con i vecchi schemi dello “sviluppo sostenibile” ma che bisogna fermarsi in tempo e ripensare un sistema di vita e un modello di sviluppo diversi e compatibili, prima che il consumo delle risorse della Terra arrivi al punto di non ritorno.
Se si parla di scuola, di ricerca e di cultura, la sinistra dice che la scuola è pubblica. L’università, la ricerca, la cultura sono il cardine principe per una nuova Italia. Per dare speranza, lavoro e futuro ai giovani di questo paese.
L’unità diventa un ineludibile dovere, una imminente responsabilità, un imperativo categorico, ora e subito.
Per questo i compagni di Sinistra Ecologia e Libertà e di Rifondazione Comunista di Bresso, che già dal 2008 condividono nello stesso gruppo il lavoro istituzionale, nell’attesa della maturazione di istanze unitarie anche a livello nazionale, decidono di dar vita ad un movimento politico locale, aperto, per la costituzione della “Sinistra Unita Bressese”, con lo scopo di affrontare insieme le questioni che attengono alla vita del nostro territorio e del nostro Paese.
martedì 12 ottobre 2010
DOMENICA 24 ORE 14,30: IN BICI PER DIRE NO ALL'ELIPORTO
COMITATO NO ELIPORTO
DOMENICA 17
ORE 15
CASCINA DEL PARCO NORD
IN BICI PER DIRE NO ALL'ELIPORTO
Domenica 17 Ottobre il comitato NO eliporto ha organizzato una manifestazione in bicicletta. La partenza è prevista intorno alle 15 dalla cascina dentro il Parco Nord. Successivamente il corteo di biciclette si dirigeràverso tutti i comuni limitrofi al parco.
La battaglia intorno all'eliporto si fa sempre più dura. Dopo una prima fase in cui insieme al Comitato abbiamo sensibilizzato la cittadinanza e raccolto oltre 10.000 firme, è giunto il momento di alzare il tiro e chiedere alla Regione il ritiro del progetto. Per farlo stiamo incominciando a programmare una lunga serie di manifestazione pubbliche di forte impatto. La battaglia sarà dura, ma se saremo determinati possiamo farcela.
Per incominciare con il piede giusto è fondamentale la riuscita di questa prima manifestazione, perciò vi invitiamo a partecipare con entusiasmo, anche solo per brevi tratti del percorso, e dare la massima diffusione possibile a questo evento.
DIFENDIAMO IL NOSTRO TERRITORIO DALLA SPECULAZIONE DI FORMIGONI. OPPONIAMOCI CON DETERMINAZIONE A QUESTO FOLLE PROGETTO
Qui di seguito il percorso dettagliato:
Partenza cascina centro-parco ore 15.00 superato il ponte su via Clerici uscita parco via Suzzani.
Milano : via Suzzani – via Arezzo – P.zza S.Giuseppe – rientro parco ponte via Berbera.
Bresso : via Villoresi- via XXV Aprile – via Milano – via Roma – via Corridoni.
Cormano : via Borromeo – via Promessi Sposi – via Manzoni – via Clerici – via Garibaldi – via Veneto – via Caduti della Libertà – via Battisti – via Sauro.
Cusano Milanino: via Manzoni – via Matteotti -viale Cooperazione – via XXV Aprile.
Cinisello B.mo : via XXV Aprile – via Montesanto – via Garibaldi – P.zza Gramsci giro piazza - via Cavour – via Mazzini – via Papa Giovanni XXIII- via Dante – via Manzoni - via Monfalcone – via Gorki – via Ferri – via Partigiani.
Sesto S. Giovanni: via S. Denis – via Rovani – via Milanese – ponte su viale Fulvio Testi.
Arrivo davanti al centro scolastico omnicomprensivo.
sabato 9 ottobre 2010
16 OTTOBRE: TUTTI A ROMA!
venerdì 1 ottobre 2010
Per favore non chiamatela fiducia
Fiducia. Mai parola è stata tanto bistrattata come ieri (n.d.r 29 settembre). Calcolo politico, ambizioni personali, soldi, corruzione spicciola. Tanti sono i motivi del voto ottenuto da Berlusconi in Parlamento ma per favore non ci dicano che ha avuto la fiducia. Non degli onorevoli (si fa per dire) che lo hanno votato per i motivi più disparati e spesso opposti; non del paese che certo non lo vede più come il salvatore della patria. Ieri Berlusconi ha rappattumato una maggioranza e quindi il governo prosegue, ma i problemi che hanno determinato l’apertura della crisi estiva non sono stati risolti: non il rapporto tra secessionismo leghista e potentati meridionali; non il rapporto tra politica e magistratura; non il rapporto politico tra Berlusconi e Fini.
Il voto di ieri non rappresenta un punto di arrivo ma di passaggio, che lascia inalterata la situazione di instabilità. Un passaggio che costituisce un successo di Fini il quale non solo non si è dimesso da Presidente della Camera come Berlusconi reclamava a gran voce ma che a questo punto costituisce una componente essenziale della maggioranza. Una maggioranza a tre gambe - e non due come volevano Berlusconi e Bossi – con Fini che passa alla costruzione del partito. Vi è quindi una oggettiva modificazione del centrodestra che rafforza Fini e indebolisce Berlusconi.
Ho sin qui parlato di “politique politicienne” perché è del tutto evidente che le contraddizioni della destra non sono relative allo stato del paese. Mentre alla Camera si discuteva sul governo, al Senato è stato approvato il Disegno di legge sul lavoro che sostanzialmente abolisce la vigenza del contratto nazionale di lavoro per tutti i nuovi assunti. Questo provvedimento contro cui abbiamo fatto lo sciopero della fame in primavera, rappresenta a livello legislativo quello che il diktat di Pomigliano ha rappresentato sul piano contrattuale. Sul versante delle politiche economiche e sociali, Fini e Berlusconi non hanno quindi alcuna contraddizione.
Esprimono la stessa politica reazionaria e padronale che vuole scaricare i costi della crisi sulle spalle dei lavoratori in un processo di impoverimento del paese.A questo punto il centrosinistra non ha più alibi. L’obiettivo di cacciare questo governo, che più rimane in carica e più fa danni, deve diventare il punto principale dell’iniziativa politica. Nei giorni scorsi abbiamo concordato sull’opportunità di costruire un fronte democratico per andare alle elezioni e sconfiggere Berlusconi. Questo fronte democratico deve cominciare a funzionare subito con l’obiettivo esplicito della cacciata del governo. Per questo decisiva è la riuscita della manifestazione del 16 ottobre che deve diventare una grande manifestazione di popolo contro governo e Confindustria. Cosa aspetta il Pd ad aderire?
lunedì 26 luglio 2010
Comitato No Eliporto: Consegnate in Regione le 10.000 firme contro l’eliporto nel Parco Nord
Comitato No Eliporto
Consegnate in Regione le 10.000 firme contro l’eliporto nel Parco Nord
Una delegazione del Comitato No Eliporto, ha consegnato nelle mani dell’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità Raffaele Cattaneo le oltre 10.000 firme raccolte contro il progetto, condiviso dalla Regione, di costruire dentro il Parco Nord, la base operativa e logistica di un sistema eliportuale che interessa tutto il nord Italia.
Progetto che ricordiamo ancora, porterebbe a centinaia di voli quotidiani sopra le nostre teste, a migliaia di metri cubi di cemento rovesciati in mezzo al Parco Nord, con conseguenze devastanti in termini di impatto ambientale, inquinamento acustico e di sicurezza (il Parco è inserito in un’area urbana popolata da oltre 350.000 cittadini). Il tutto per una realizzazione, che sarà un affare da centinaia di milioni di euro per le aziende costruttrici di elicotteri (Westland Augusta) ed infrastrutture (Technimont) e per i loro padrini politici (Formigoni e CL). Il tutto per una realizzazione che andrà a vantaggio di una minoranza che potrà spostarsi in elicottero a danno di tutta la collettività residente nei Comuni limitrofi al Parco.
Il Comitato No Eliporto è il risultato di una forte mobilitazione dal basso di cittadini, associazioni, partiti, che in questi mesi hanno dato vita a decine di iniziative pubbliche in tutti i Comuni interessati; un lavoro di informazione capillare di cui le 10.000 firme raccolte sono l’elemento più tangibile.
Gli interessi in gioco che spingono alla realizzazione del progetto sono fortissimi, noi, che del Comitato, siamo stati fra i promotori e che vi abbiamo aderito fin dalla prima ora, siamo consapevoli che sarà possibile salvare il Parco solo attraverso la mobilitazione, attraverso la partecipazione attiva e consapevole delle migliaia di cittadini interessati. Il lavoro svolto fino ad ora, le firme raccolte, sono solo la base da cui partire per il lavoro che ancora ci attende. La mobilitazione continuerà più grande e più forte di quella che è stata finora e noi saremo in prima linea con tutto il nostro impegno, con un unico obiettivo possibile: il ritiro del progetto. No Eliporto nel Parco Nord!
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo F. Conti - Bresso
domenica 25 luglio 2010
Acqua pubblica: consegnate in cassazione 1 MILIONE E 400 MILA FIRME
un grande risultato, figlio di una lunga battaglia, condotta dal basso, grazie alla determinazione di migliaia di cittadini. E' stata davvero dura, ma possiamo dire di aver realizzato qualcosa di grandioso. Ora bisogna prepararsi al meglio per i referendum, nella convinzione che non riusciranno a toglierci l'acqua pubblica.
domenica 18 luglio 2010
Regione Lombardia e Governo finanziano le delocalizzazioni
Accanto ad alcuni aiuti condivisibili sono però previsti anche incentivi per la creazione o il consolidamento di una presenza diretta in paese straniere. Si tratta, quindi, di vere e proprie delocalizzazioni, magati per produrre merci che poi verranno spacciate come Made in Italy.
Contemporaneamente l'Indesit di Bergamo, dopo aver usufruito degli ecoincentivi e della Cassa Integrazione, ora chiude per trasferirsi a Caserta per usufruire delle agevolazioni dell'anticipo di federalismo fiscale previsto nella manovra.
E' evidente, quindi, che Pdl e Lega, anzichè mantenere le imprese sul territorio e promuovere (al nord come al sud) nuove politiche industriali per nuovo e buon lavoro, finanziano il trasferimento del lavoro all'estero e al sud.
Questo è l'anticipo di cosa succederà con il federalismo: la guerra di tutti contro tutti e soprattutto contro il lavoro, i diritti, un salario dignitoso (è anche la storia di Pomigliano).
La Lega che, a chiacchiere, dice di difendere il Nord, il Made in Italy, e contrasta le localizzazioni, invece approva in Lombardia e a Roma leggi che esportano lavoro all'estero e al sud.
mercoledì 14 luglio 2010
APPUNTAMENTI
All'interno del festival "Liberamente, la sinistra in festa" che si sta svolgendo presso il parco Canada di Cinisello B vi segnaliamo questo importnate dibattito a difesa del nostro territorio dall'attacco speculativo che la Regione Lombardia sta mettendo in campo nel progetto di costruzione di un eliporto all'interno del parco Nord.
Daniela Gasparini, Sindaco di Cinisello Balsamo
Umberto Bettarini, esponente del Comitato No Eliporto
Enzo Marchiori, esponente del Comitato No Eliporto
Massimo Gatti Consigliere Lista Un'Altra Provincia-Prc-Pdci
Inoltre vi segnaliamo che nei giorni della festa sarà presente un banchetto del comitato NO eliporto, nel quale potrete firmare la petizione popolare contro questo scellerato progetto.
giovedì 1 luglio 2010
APPUNTAMENTI
10 giorni di festa organizzata dalla federazione milanese di Rifondazione Comunista in collaborazione con i circoli Prc di Bresso, Cinisello B, Cormano, Paderno D, Cusano M, Sesto San Giovanni e Cologno Monzese
Musica live gratuita, dibattiti, stand, spazio gioco per i più piccoli, ristoranti, birrerie, videoproiezioni dei mondiali, ballo liscio:
clicca QUI per scaricare il programma completo della festa
Per ulteriori informazioni visita il sito: http://www.liberamentefesta.it/
venerdì 25 giugno 2010
APPUNTAMENTI: i migranti incontrano la città
L’Amministrazione Comunale di Bresso, promuovendo la politica dell’accoglienza dei cittadini stranieri alla vita pubblica e all’integrazione sociale, ha il piacere di invitarvi a:
i migranti incontrano la città
Domenica 4 Luglio – Parco Rivolta
Dalla mattina:SPETTACOLO DANZE ORIENTALI, BANCARELLE CON PRODOTTI ETNICI e ANIMAZIONE MUSICALE CON BONGHI
dalle ore 17,00: Spettacolo sulle pratiche Voodo – pratica originaria del Benin - a cura di
A.F.A. Onlus – Associazione per il futuro dell’Africa -
Il comune di Bresso ha sostenuto A.F.A. Onlus nella realizzazione di una fattoria in BENIN all’interno di un progetto di cooperazione internazionale
giovedì 17 giugno 2010
O LA BORSA O LA VITA
Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra sono impegnati a livello nazionale in una campagna contro la crisi e la manovra del Governo.
Per chiarire cosa sta accadendo e costruire una grande mobilitazione sociale contro il Governo per la fuoriuscita dalla crisi, tra il 19 e il 25 giugno (giorno dello sciopero generale) parte una campagna di sensibilizzazione nei quartieri, nei mercati, nei luoghi di lavoro.
Volantinaggi nelle zone centrali della città, un gazebo centrale in p.zza Cordusio da lunedì 21 a giovedì 24 dalle 12.00 alle 19.00, caratterizzeranno la campagna “O la borsa o la vita: Milano dice NO. In 100 piazze contro Berlusconi e il governo dei sacrifici”.
Diciamo insieme che “NON PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI” per costruire un’alternativa alla destra e dare una speranza al paese.
venerdì 11 giugno 2010
Ciao Enrico
Oggi, nel suo 26esimo anniversario, vogliamo ricordare il compagno Enrico per quello che era: un uomo che ha dedicato l'intera vita agli ideali in cui credeva, anteponendoli a tutto, perfino alla morte. Non a caso, forse, venne colto da questa nel mezzo di un comizio a Padova mentre difendeva quelle idee che aveva servito per tutta la vita.
Il segretario, ma prima di tutto compagno, Berlinguer è ancora oggi un esempio per la nostra generazione e siamo sicuri lo sarà anche per quelle future.
Vogliamo ricordarlo citando alcune sue parole piene di speranza, passione e amore per luna società veramente libera e giusta:
"Sono convinto che il mondo, anche questo terribile e intricato mondo di oggi, può essere trasformato e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità.
NON CE LA DARANNO A BERE
Con grande piacere pubblichiamo il seguente articolo, tratto dal giornalino scolastico
"6--" del Liceo Russel di Milano. E' un articolo che descrive in maniera molto esauriente le questioni relative all'acqua e alla sua privatizzazione.
Non ce la daranno a bere
di Matteo Zaffalon
studente del liceo Russel
Ieri l’acqua era un bene comune, naturale, finito ed indispensabile per la sopravvivenza di ogni essere vivente. Oggi, con l’approvazione del Decreto Ronchi (D.L. n°135 del 25/09/09), l’acqua entra a far parte dell’elenco dei prodotti su cui è possibile guadagnare speculando. È in atto un assedio ai nostri portafogli: pur di spremere al consumatore anche l’ultimo euro, ora hanno pensato di prenderci per sete. Resistere è inutile, prima o poi dovremo aprire quel rubinetto che sempre di più assomiglia ad una pompa di benzina.
A questa situazione, purtroppo definibile come una privatizzazione senza compromessi, si è arrivati progressivamente partendo dal ‘94 con il contributo di governi di sinistra e di destra. Il privato si è insinuato sempre più in profondità come un veleno che contamina progressivamente il corpo. Analizziamo ora l’iter legislativo che ha avuto l’acqua in Italia. La Costituzione, con l’articolo n°43, sottolinea l’importanza di affidare ad enti pubblici servizi essenziali che abbiano carattere d’interesse generale, ma non definendo un obbligo in questo senso, le privatizzazione hanno avuto strada spianata. L’epopea ebbe inizio con la costituzione delle ATO (Ambito Territoriale Ottimale) e passando attraverso provvedimenti (*) che affidano fette sempre maggiori di proprietà della rete a privati, si è arrivati ai due testi più significativi e allo stesso tempo disarmanti: il D.L. n°112/08 (Art. 23-bis) e il famigerato Decreto Ronchi. Quale epitaffio migliore di questo: “Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria a favore di imprenditori o di società in qualunque forma […]”.
La tendenza degli ultimi 15anni ha voluto lasciare sempre più spazio al privato per garantire un regime concorrenziale altresì nella distribuzione dell’acqua, anche se non è immaginabile che il privato possa anche solo competere con il pubblico. Quest’ultimo, infatti, non ha nessuna necessità di trarre un utile dalla gestione del servizio, al contrario delle varie multinazionali, garantendo così prezzi accessibili a tutti e attenzione nella manutenzione della rete. Se ipoteticamente immaginassimo che il privato fosse in grado di fornire l’acqua a tariffe inferiori delle municipalizzate, questo sarebbe possibile solo attraverso tagli sulla manutenzione e sul personale. Purtroppo, con il Decreto Ronchi, non sarà possibile neanche questo scenario: ci limiteremo ad assistere allo spartimento del mercato dell’oro blu tra società di servizi che per forza di cosa aumenteranno le tariffe per assicurarsi prima di tutto un guadagno.
martedì 8 giugno 2010
APPUNTAMENTI
martedì 1 giugno 2010
LETTERA APERTA A CLAUDIO GRASSI
Di Aldo Giannuli
docente di storia alla Statale di Milano
La lettera aperta che vi proponiamo qui di seguito è stata scritta al terimine dell' Assemblea regionale dell'area "Essere Comunisti" di sabato 29 Aprile in risposta all'intervento conclusivo di Claudio Grassi. Pensiamo possa essere un interessantissimo spunto di riflessione sull'attuale crisi economica, la quale mette in luce una lunga serie di problematiche del tutto inedite che come Sinistra non possiamo ignorare.
colgo l’occasione del tuo discorso conclusivo della riunione di “Essere Comunisti” sabato scorso a Milano per ragionare meglio su un punto che hai toccato di sfuggita ma che mi sembra essenziale per la definizione della linea politica di Rifondazione.Mi riferisco alla tua affermazione per cui siano in presenza di una crisi da sovra produzione che, dunque, richiede interventi ti tipo classicamente keinesiano (rialzo dei salari, rilancio dell’occupazione ecc), per sostenere la domanda sul mercato e rimettere in equilibrio l’economia.
In effetti, sono presenti elementi di sovra produzione: la depressione del monte salari obbliga i ceti subalterni ad indebitarsi, questo genera masse di capitale fittizio che si svela per tale quando l’insolvenza dei debitori diventa conclamata; questo provoca una caduta della domanda che rende le merci prodotte invendibili, con la conseguente mancata realizzazione del profitto.
E’ quello che è successo con la crisi dei mutui e che assomiglia da vicino ai meccanismi della grande crisi del 1929. Personalmente non credo che questa sia la definizione più adatta per la crisi attuale, perchè non è questo l’aspetto peculiare, ma potremmo anche scegliere questa definizione, tutto sta a capirsi sul significato delle parole.I vari aspetti di questa crisi erano stati analizzati da Alberto Burgio nel suo pregevole “Senza Democrazia”, la cui lettura consiglio sempre a studenti ed amici, anche se, per la verità, Alberto non sempre ha tratto tutte le conseguenze delle tendenze che individuava ed, in alcuni tratti, mi è parso troppo suggestionato dal parallelo analogico con il 1929.
Tuttavia, ho l’impressione che si stia facendo strada una vulgata un po’ troppo semplificativa, che forza ancora di più l’analogia con la “Grande crisi”, sino ad una trasposizione meccanica delle ricette keinesiane.A differenza di settanta anni fa, dobbiamo fare i conti con una serie di elementi del tutto nuovi. In primo luogo, è vero che anche la crisi del 1929 fu innescata dall’insolvenza della Germania di fronte al suo debito per le riparazioni di Guerra, ma è anche vero che essa ebbe uno svolgimento prevalentemente interno ai mercati nazionali. E pertanto, le soluzioni del New Deal, con i loro imponenti programmi di opere pubbliche, pur se non bastevoli a superare del tutto la depressione, ottennero comunque l’effetto di invertire la tendenza, avviando la ripresa e conducendola a buon punto. Si può discutere se il decollo degli Usa quale prima potenza economica mondiale sarebbe ugualmente avvenuto -ed in quei tempi- senza l’immenso consumo a fondo perduto della Guerra e la ricostruzione dei paesi europei, ma è ragionevole supporre che, pur se in tempi più lenti, il New Deal avrebbe conseguito i suoi obiettivi.
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lunedì 31 maggio 2010
OGGI, PRESIDIO A MILANO ORE 18.00 IN PIAZZA SAN BABILA.
E' quanto afferma Luciano Muhlbauer, coordinatore cittadino del Prc. "Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine milanesi che hanno a cuore la causa della pace e dei diritti del popolo palestinese, a mobilitarsi per ripudiare l'azione criminale da parte delle forze di sicurezza di Israele, partecipando al presidio in piazza San Babila, alle ore 18 di oggi".
giovedì 27 maggio 2010
Manovra finanziaria del Governo, a pagare la crisi saranno lavoratori e pensionati
di Gianluca Romeo
Comitato Politico Nazionale PRC
Quella varata in queste ore è una manovra economica che avrà gravi ripercussioni sul tessuto sociale del nostro Paese. Il Prc manifesta la propria assoluta contrarietà alla logica del Governo Berlusconi che vuole “far pagare” la crisi dei mercati internazionali ai lavoratori italiani, mentre speculatori, finanzieri e rendita parassitaria continueranno a produrre indisturbati danni all’economia del Paese ed a produrre crisi cicliche.
Questo Governo, che per molti mesi ha nascosto la reale portata della crisi accusando la sinistra di disfattismo, ora invece chiede duri sacrifici a lavoratori e lavoratrici, pensionati e giovani precari che al contrario andrebbero tutelati dai danni sociali provocati dalla crisi. Del resto se l'ISTAT comunica che il numero dei giovani che in Italia non studiano e non lavorano è triplicato (sono circa 2 milioni), vuol dire che chi ha governato in questi mesi il Paese sostenendo che il peggio era ormai passato, non ha la ben che minima percezione della realtà in cui viviamo.
E’ una vergogna che solo una miserevole parte dei soldi che entreranno nelle casse dello Stato saranno ricavati dai tagli ai costi della politica e dagli stipendi dei manager e dagli sprechi ministeriali; il peso schiacciante dei 24 miliardi di euro della manovra graverà invece direttamente sulle tasche dei redditi medio-bassi e delle famiglie italiane. Questa manovra individua nei lavoratori pubblici e statali, nelle donne e nei precari, i soggetti da spremere per risanare i conti del Paese. Le misure più dure riguardano infatti il congelamento degli stipendi e dei rinnovi contrattuali degli statali per 4 anni, la stretta sui pensionamenti di lavoratori statali ed autonomi, l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne, il blocco del turn-over nella Pubblica amministrazione che andrà a scapito proprio di quelle giovani generazioni già messe in ginocchio dalla crisi. Sono misure devastanti per il Paese.
Nell’opera indiscriminata di macelleria sociale il provvedimento dell’Esecutivo conta di recuperare oltre 12 ml. dai tagli alle Regioni ed Enti locali che inevitabilmente si rifaranno, a loro volta, sulle tasche dei cittadini. Questa parte della manovra finanziaria è un altro modo per mettere ancora più in difficoltà le famiglie italiane, ed è quindi una manovra che aumenterà le tasse ed i tributi locali. Si può parlare ancora di Federalismo quando le Regioni sono viste esclusivamente come territori da spremere e dove continuamente fare cassa? Del resto la pochezza della concezione federale di questa maggioranza si è manifestata palesemente nel varo dei provvedimenti sul federalismo demaniale, che di federale non hanno assolutamente nulla ma sono solo un modo subdolo per svendere il patrimonio dello Stato ai privati. Quale sarà l’ennesima beffa per i lavoratori di questo Paese?
La Federazione della Sinistra è pronta da subito a fare la propria parte ed a sostenere e a costruire insieme con i lavoratori e le lavoratrici una'ampia mobilitazione, a partire dalla più che mai necessaria costruzione di uno sciopero generale contro le politiche antisociali di questo governo.
sabato 22 maggio 2010
Muhlbauer nuovo coordinatore cittadino di Milano per il PRC
“RIFONDAZIONE DISPONIBILE A LISTA UNICA E UNITARIA DELLA SINISTRA PER ELEZIONI COMUNALI ”
Il Comitato Politico Federale, cioè il “parlamentino”, della Federazione di Milano del PRC ha chiuso martedì notte la fase di intenso dibattito seguita alla sconfitta elettorale delle regionali, approvando a larghissima maggioranza un documento politico e ridefinendo gli incarichi di direzione politica ai massimi livelli.
Tra le novità più significative troviamo l’ingresso nella Segreteria provinciale, con l’incarico di Coordinatore Cittadino di Milano, dell’ex-consigliere regionale, Luciano Muhlbauer.
Dopo la sua elezione a Coordinatore cittadino, Muhlbauer ha dichiarato:
“La sconfitta elettorale alle regionali e il risultato fortemente negativo di Rifondazione e delle sinistre nel loro insieme richiedono un decisivo cambio di passo, anche in vista delle imminenti elezioni comunali di Milano.
Oggi a Milano è la realtà della disastrosa esperienza amministrativa della Giunta Moratti a porre concretamente il problema della costruzione di un’alternativa ai 17 anni di governo delle destre della città. Quella alternativa è tutta da costruire, ma è possibile, come dimostrano anche le molte voci ed energie che in città si stanno già impegnando positivamente in quella direzione.
Tuttavia, un’alternativa al governo Pdl-Lega di Milano non può certo prescindere dal contributo e dalla presenza delle sinistre, anzitutto perché la sinistra, sebbene in forte crisi nelle sue espressioni politiche organizzate, è però una realtà viva e significativa nella società milanese. In altre parole, a una domanda di sinistra corrisponde un’offerta del tutto inadeguata.
Il problema sta dunque nella ri-sintonizzazione della rappresentanza politica con la realtà vissuta quotidianamente dai ceti popolari milanesi, in particolare i giovani, che sono tra le principali vittime del grigiore politico e culturale dell’amministrazione Moratti-De Corato-Lega.
Il primo passo dev’essere un segnale di innovazione e cambiamento rispetto a quel recente passato segnato dall’autoreferenzialità e dalle continue divisioni e scissioni in seno alla sinistra.
Per questo, con il documento politico approvato a Milano, Rifondazione propone a tutte le forze a sinistra del Pd l’apertura immediata di un confronto, affinché si affronti insieme il percorso elettorale e il confronto con la città, chiarendo da subito che siamo pronti a fare la nostra parte per il superamento della frammentazione, compresa la definizione di un’unica lista elettorale delle sinistre.”
Milano, 20 maggio 2010
venerdì 14 maggio 2010
RACCOLTA FIRME CONTRO L'ELIPORTO
RACCOLTA FIRME PETIZIONE NO ELIPORTO
Il nostro lavoro e la nostra lotta, come comitato No eliporto, proseguono. Come abbiamo fatto il 18 aprile così domenica 16 maggio, nel pomeriggio, saremo ancora agli ingressi parco di tutti i comuni del Consorzio Parco Nord per incontrare i cittadini e frequentatori del Parco, raccogliere molte firme ancora e cominciare a divulgare l'iniziativa che svolgeremo il 13 giugno con una più grande manifestazione nel Parco Nord.
I risultati ci sono: ci avviamo alle cinque mila firme già raccolte (ma vogliamo raddoppiarne il numero fino al 13 giugno); il Comitato è sempre molto attivo e combattivo; il sostegno delle Amministrazioni comunali, delle associazioni e,soprattutto, delle popolazioni è forte e costante.
Domenica pomeriggio sarà sicuramente bello e avremo tutti una grande voglia di stare assieme e all'aperto. L'invito è ovviamenre quello di venire a darci una mano, ma di farlo con entusiasmo e di portare con voi tanti amici.
giovedì 13 maggio 2010
Firenze, frustate e offese, il call center diventa un lager
Firenze, frustate e offese
il call-center diventa un lager
di LAURA MONTANARI
Denunce per maltrattamenti da parte di una decina di ex centraliniste e ex venditori. Il frustino era usato per punire i dipendenti della Italcarone. Aspirapolveri-truffa venduti come "presìdi medici"
FIRENZE - Il frustino picchiato sulle gambe a qualche telefonista che nel call center batteva la fiacca, il divieto di alzarsi per andare in bagno se non avevano già fatto un certo numero di chiamate e trovato gli appuntamenti ai venditori per presentare l'aspirapolvere anti-acaro, nei passaggi porta a porta. Umilianti richiami davanti a tutti per chi non raggiungeva gli obiettivi stabiliti e, al contrario, premi, applausi e attestati di lode per chi migliorava i risultati: "Ti stimo tantissimo, non provare mai a deludermi" si legge in una delle pergamene sequestrate dalla Guardia di Finanza di Firenze nella ditta Italcarone di Incisa Valdarno. Sembra di essere nel film di Virzì o fra le pagine del libro autobiografico di Michela Murgia, "Il mondo deve sapere", resoconto di un mese passato al telefono a prendere appuntamenti per smerciare a centinaia di casalinghe gli aspirapolveri di una multinazionale americana. Quasi lo stesso metodo e stesso marchio di elettrodomestico.
Le denunce per maltrattamenti presentate da una decina di ex centraliniste e di ex venditori alla Federconsumatori e alla Guardia di Finanza hanno aperto un'indagine durata tre anni che ha portato all'arresto di cinque persone ai vertici della Italcarone. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla frode fiscale. Secondo quanto spiegato dalle Fiamme gialle, le vendite in nero dell'azienda con filiali ad Arezzo e a Massa ammonterebbero a quasi quattro milioni e mezzo di euro. Gli addetti venivano reclutati con annunci sui giornali tra persone senza specializzazione che avevano bisogno di guadagnare e si lasciavano attirare dalle promesse di premi e provvigioni. Anche la vita agiata che conducevano i dirigenti faceva colpo: auto di lusso e ville (una sequestrata a Reggello sarebbe appartenuta anche alla famiglia Gucci).
La mattina al call center cominciava sulle note dell'inno nazionale e tenendosi per mano o intonando slogan motivazionali. Le telefoniste, hanno spiegato gli investigatori, dovevano prendere più appuntamenti possibile, i venditori concludere i contratti e piazzare l'aspirapolvere che, importato per un valore reale di 350 euro, veniva venduto a oltre 3.500 euro o a rate di 94 euro per 60 mesi. Inoltre, stando alle accuse, l'elettrodomestico era presentato nelle dimostrazioni porta a porta come "presidio medico chirurgico elettromedicale anti acaro" dotato di autorizzazione del ministero della Salute, autorizzazione smentita dal medesimo dicastero.
Ogni nuovo venditore era affiancato da un "anziano" e la raccomandazione era di puntare all'inizio a parenti e amici, persone più facili da convincere all'acquisto. I premi (anche viaggi esotici) venivano sventolati in caso di raggiungimento degli obiettivi - per esempio 60 dimostrazioni al mese - ma di fatto erano spesso inarrivabili. Se si falliva l'obiettivo del tetto minimo di vendite, saltava il compenso. Il turnover era altissimo e molti dopo qualche mese abbandonavano quel lavoro precario. Partono così le prime segnalazioni, racconti di turni massacranti (fino a 14 ore al giorno nella postazione telefonica) e vessazioni psicologiche e fisiche. La procura apre un'inchiesta, la Guardia di Finanza acquisisce filmati, scattano controlli. Fra gli oggetti sequestrati nella prima perquisizione, un anno fa, nella ditta in Valdarno anche un frustino e cartelli del tipo: "Le persone di successo fanno ciò che i falliti non amano fare. Non dimenticare mai chi siamo: i migliori".
lunedì 3 maggio 2010
Campagna referendaria "ACQUA BENE COMUNE"
SUL WEB
martedì 27 aprile 2010
Acqua pubblica: 100 mila firme in 48 ore. Parte alla grande la raccolta firme a sostegno dei referendum
Una partenza straordinaria quella della raccolta firme per i referendum per l’acqua pubblica. Più che raddoppiato l’obiettivo che il Comitato promotore si era dato alla vigilia del lancio. Sono infatti oltre centomila le firme raccolte nel fine settimana della Liberazione in centinaia di piazze italiane.
Una mobilitazione impressionante che ha visto lunghe file ai banchetti di tutte le città e dei paesi. Un folla consapevole e determinata, che in alcuni casi ha fatto anche diversi chilometri per trovare il banchetto più vicino a casa (l'elenco dei banchetti è qui).
Oltre 12mila firme in un solo giorno in Puglia, 10mila a Roma, 4mila firme a Torino città, 3500 a Bologna, 2500 a Milano. Dati impressionanti dalle piccole città: 4200 firme a Savona e provincia, 2mila firma a Latina e Modena, oltre 1500 ad Arezzo e Reggio Emilia. Dati sorprendenti sui paesi 1300 firma ad Altamura, 850 a Lamezia Terme.
Molti sindaci e amministratori hanno firmato in piazza, tra cui i sindaci di Ravenna ed Arezzo. In Molise Monsignor Giancarlo Bregantini (Arcivescovo metropolita di Campobasso) ha firmato in rappresentanza dei 4 vescovi delle Diocesi della Provincia.
Il comitato promotore esprime tutta la sua soddisfazione per il successo delle iniziative. Siamo di fronte ad un vero e proprio risveglio civile, un risveglio che parte da associazioni e da cittadini liberi, un risveglio che parte dall’acqua.
Come Federazione della Sinistra abbiamo aderito in maniera netta a questa campagna e ci stiamo impegnando, insieme al comitato promotore, per riuscire a far ritornare l'acqua un bene pubblico.
per saperne di più:
http://www.acquabenecomune.org/
Perchè si legge acqua, ma si scrive democrazia!
martedì 20 aprile 2010
APPUNTAMENTI
dalle 14 - bancarelle, stand, birreria resistente, mostre fotografiche e video installazioni